Gentile cliente, vogliamo metterla al corrente di una nuova analisi che può effettuare presso il Laboratorio LAB SUD Carbonia:


H2 Glucosio Breath Test

per la diagnosi della Contaminazione Batterica Intestinale (Intolleranza al Glucosio)

Normalmente l'intestino tenue possiede una flora batterica molto scarsa, quindi non in grado di fermentare alcuno zucchero. In certe condizioni, però, (ansa cieca dopo chirurgia intestinale, diverticoli digiunali, ristagno al di sopra di stenosi flogistiche, cicatriziali o neoplastiche, malattie infiammatorie croniche intestinali...) la flora batterica, che normalmente colonizza il colon, può raggiungere e colonizzare l’intestino tenue in alcuni tratti, e fermentare i carboidrati della dieta a tali livelli, provocando nausea, borborigmi, meteorismo, dolori colico-addominali, perdita di peso, astenia, anemia, diarrea. La sovracrescita batterica nel piccolo intestino si manifesta anche in una condizione non propriamente patologica, rappresentata dall'assunzione cronica di potenti antisecretivi gastrici, come l'Omeprazolo: in questo caso la contaminazione batterica non si associa nè a malassorbimento di grassi nè a quello di carboidrati.

A COSA SERVE IL TEST?
Il test al glucosio serve per diagnosticare il malassorbimento intestinale

Il glucosio è assorbito normalmente dall'intestino tenue, dove, però, se sono presenti batteri, ci sarà una fermentazione del glucosio con produzione di idrogeno: quindi l'aumento dell'escrezione di H2 può darci in modo indiretto un segno di malassorbimento.

QUALI SONO I SINTOMI?

La presenza di in’aumentata quota di batteri nel piccolo intestino è potenzialmente responsabile di disturbi addominali e carenze nutrizionali (“sindrome da contaminazione batterica dell’intestino tenue”). L’intolleranza si manifesta in molte persone, spesso inconsapevoli della causa di questa loro sofferenza, con una sequela di disturbi gastrointestinali caratterizzati da nausea, borborigmi, meteorismo, dolori colico-addominali, perdita di peso, astenia, anemia e diarrea.

PRINCIPIO DEL TEST

La fermentazione dei carboidrati (zuccheri) ad opera dei batteri intestinali produce acqua, acidi grassi e gas, tra i quali anidride carbonica (CO2), idrogeno (H2) e metano (CH4); in particolare, il metano e l'idrogeno sono prodotti esclusivamente da batteri e l'escrezione di questi gas nell'organismo umano, in seguito alla somministrazione di un substrato, indica che esso è stato esposto alla microflora intestinale. Su questo principio si basano i breath test all'idrogeno (H2 breath test). In particolare, dopo somministrazione di un opportuno substrato viene misurata la concentrazione, espressa in parti per milione (ppm) di H2 e/o di CH4, nell'espirato del paziente mediante gascromatografia.

IL TEST AL GLUCOSIO

L'esame si basa sulla somministrazione di glucosio per via orale e sul rilievo di idrogeno nei campioni di aria espirata, raccolti ad intervalli di tempo regolari (15/20 MINUTI). Il test ha una durata complessiva di circa 4 ore, durante le quali il paziente è tenuto a mantenere il digiuno.

PREPARAZIONE DEL PAZIENTE

Il test va eseguito a digiuno.
Nei sette giorni precedenti l’ esame il paziente non deve assumere farmaci a base di antibiotici, procinetici, fermenti lattici e lassativi.
Il paziente non deve avere in corso una diarrea importante.
Il paziente il giorno prima dell’ esame deve alimentarsi esclusivamente con:

  • colazione: una tazza di te’
  • pranzo: un piatto di riso bollito condito con poco olio
  • cena: una bistecca oppure un pesce lesso con insalata
  • dalle ore 21.00 del giorno precedente l’esame il paziente deve osservare un digiuno completo (puo’ solo bere acqua)
  • dalle ore 7.00 del giorno dell’ esame il paziente deve restare a digiuno, non fumare e non deve svolgere attivitá fisica.
  • eseguire sciacqui orali con un collutorio a base di germicida batteriostatico prima di eseguire il test

ESECUZIONE DELLA PROVA FUNZIONALE

A - Campionamento dell’aria espirata basale

  1. Il paziente inspira profondamente aria;
  2. Il paziente soffia tramite il tubicino nella busta AirPack fino al suo completo riempimento espirando completamente l’aria contenuta nei suoi polmoni;

B - Il paziente beve una soluzione di Glucosio (50 g disciolti in un bicchiere d’acqua)

C - Campionamento dell’aria espirata ad intervalli di 15’ per un totale di 8 campionamenti nell’arco di 2 ore dall’ingestione del Glucosio.
Durante tutto il periodo di esecuzione del test, il paziente dovrà aspettare presso il laboratorio senza fumare, bere e mangiare.

VALUTAZIONE DEI RISULTATI

L’analisi dell’aria espirata permette di misurare la differenza nella produzione di molecole H2 (idrogeno) e/o CH4 (metano) emesse tra l’espirazione basale e le successive. L’incremento, rispetto al valore basale, della produzione di gas di almeno 10-12 ppm (parti per milione) dall’ingestione del glucosio, è indicativo di overgrowth batterico del piccolo intestino (contaminazione batterica).


Helicobacter pylori

GENERALITA'

L'Helicobacter pylori (Hp) è un batterio dalla caratteristica conformazione a spirale che vive nello stomaco e nel duodeno (il tratto di intestino subito al di sotto dello stomaco), causando una infiammazione della mucosa gastrica. Il termine helicobacter significa appunto "batterio a forma di spirale",mentre il termine pylori invece indica il sito dove l'infezione causata da questo batterio si sviluppa più facilmente: il piloro (porzione terminale dello stomaco le cui principali funzioni sono quelle di contenzione e transito del cibo verso l'intestino tenue).
Sino ai primi anni Ottanta si pensava che l'ambiente fortemente acido dello stomaco fosse un ambiente "sterile" praticamente inattaccabile daibatteri.
Nel 1983 due scienziati australiani: Barry Marshall e Robin Warren sfatarono questo “mito”scoprendo l’Helicobacter pylori e dimostrando così come malattie quali l'ulcera peptica e la gastrite avessero origine batterica.
L'Helicobacter pylori ha la capacità di sopravvivere nell'ambiente fortemente acido, che caratterizza lo stomaco, grazie ad un enzima che esso possiede abbondantemente: l'ureasi, che scinde l’urea in CO2 e ammoniaca. L’attività ureasica è implicata sia nella colonizzazione che nella patogenicità del batterio. Infatti l’ammoniaca prodotta è una sostanza basica che neutralizza il naturale pH acido dello stomaco, riducendo in tal modo l'azione battericida dell'ambiente gastrico e favorendo di conseguenza la crescita e la moltiplicazione del batterio. Inoltre l’ammoniaca pare che determini un’azione lesiva, diretta, sui tessuti. Quando l'organismo è colpito dall'infezione da Helicobacter pylori il sistema immunitario invia i propri fattori difensivi (globuli bianchi, linfociti T "Killer" ecc.) che però non riescono a raggiungere il luogo dell’infezione in quanto difficilmente riescono a superare la barriera mucosa dello stomaco. La conseguente crescita batterica può causare, entro pochi giorni, una gastrite che, a lungo andare, può progredire fino all’ulcera peptica.

TRASMISSIONE

Si ritiene che l'Hp si trasmetta per via oro-fecale, in seguito all'ingestione di cibo o altro materiale contaminato con materiale fecale (l'igiene delle mani diventa fondamentale per evitare il contagio). E' inoltre possibile che l' Hp, risalendo dallo stomaco alla bocca in seguito a reflusso gastro-esofageo, possa trasmettersi anche tramite contatto orale. Altre possibili vie di contagio sono il contatto con acque o con strumenti endoscopici contaminati, ma non esistono ancora dati definitivi al riguardo.

LE MALATTIE ASSOCIATE AD H.p.

Molte sono le patologie associate all'Hp, di seguito elenchiamo le più comuni: ulcera duodenale, ulcera gastrica, tumori dello stomaco, la dispepsia non ulcerosa e alcuni casi di nausea e vomito.

DIAGNOSI

I metodi di indagine diagnostica dell'infezione da H.pylori, si distinguono in metodi invasivi che prevedono l'esame endoscopico dello stomaco e del duodeno per ottenere i prelievi bioptici sui quali si ricerca il batterio; e metodi non invasivi quali:

  • la ricerca degli anticorpi specifici
  • la ricerca dell'antigene fecale dell'Helicobacter pylori
  • test del respiro all'urea marcata (Urea breath test, UBT) la cui sensibilità e specificità sono vicine al 100%

Urea Breath Test per la diagnosi di infezione gastroduodenale da Helicobacter pylori nell’adulto e nel bambino

Il Breath Test è un metodo rapido, specifico e molto affidabile per rilevare la presenza di Helicobacter pylori (Hp), in tempo reale, nella mucosa gastrica e per controllare se una eventuale terapia praticata è stata efficace nell'eradicare l'infezione da Hp.

La sensibilità e la specificità del test sono vicine al 100 %.

L'UBT è un test che pone le sue basi sul fatto che nel tratto gastrointestinale degli individui sani non è presente l’enzima ureasi, perciò se ad essi viene somministrata urea per via orale, questa viene assorbita ed eliminata nelle urine tale e quale.
L’Helicobacter pylori possiede, invece, una notevole attività dell’enzima ureasi, come descritto in precedenza, che demolisce l’urea ad anidride carbonica (CO2) ed ammoniaca. La CO2 viene assorbita nella circolazione ematica ed eliminata attraverso i polmoni.
Se l’Helicobacter pylori è presente nello stomaco, dopo aver ingerito urea che contiene un isotopo stabile, non radioattivo ed innocuo, del carbonio (13C), nella CO2 espirata si ritroverà anche CO2 contenente 13C.
La quantità di questo isotopo nell’aria espirata può essere misurata con grande precisione e sensibilità come rapporto isotopico 13C/12C (il 12C è il carbonio normalmente presente nell’organismo).

AVVERTENZE E PRECAUZIONI

Il paziente deve essere digiuno dalla sera precedente.
La recente assunzione di antibiotici o composti del bismuto può invalidare il test. Quindi il paziente non deve assumere nelle 3-4 settimane precedenti alcun antibiotico e nelle ultime due settimane alcun farmaco gastroprotettore (Lista allegata).

ESECUZIONE DELLA PROVA FUNZIONALE

A - Campionamento dell’aria espirata basale

  1. Il paziente inspira profondamente aria;
  2. Il paziente, tramite una cannuccia, soffia nel primo flaconcino, espirando completamente l’aria contenuta nei suoi polmoni;
  3. L’operatore provvederà subito a tapparlo.

B - Il paziente beve una soluzione di citrato contenente urea 13C

C - Campionamento dell’aria espirata dopo 30 minuti dall’assunzione dell’Urea

  1. Il paziente resta in attesa, seduto, senza fumare, né bere, né mangiare per 30 minuti;
  2. trascorsi 30 minuti il paziente inspira profondamente aria;
  3. Il paziente, tramite una cannuccia, soffia nel secondo flaconcino, espirando completamente l’aria contenuta nei suoi polmoni;
  4. L’operatore provvederà subito a tapparlo.

CONTROINDICAZIONI / EFFETTI SECONDARI

Ipersensibilità al principio attivo o ad un qualsiasi degli eccipienti. Non vi sono controindicazioni all’uso in gravidanza e durante l’allattamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Nessun effetto collaterale è stato rilevato durante la sperimentazione clinica.

VALUTAZIONE DEI RISULTATI

L’analisi dell’aria espirata permette di misurare la quantità di CO2 con 13C rispetto al totale della CO2 espirata.
La presenza dell’Helicobacter pylori nello stomaco e l’attività della sua ureasi provocano un aumento di 13C nell’aria espirata e quindi un aumento del rapporto tra 13C e 12C.
Se il batterio non è presente, l’urea marcata passa intatta attraverso lo stomaco e, di conseguenza, non si ritroverà anidride carbonica marcata nei campioni di respiro.

LISTA DEI FARMACI GASTROPROTETTORI la cui assunzione deve essere interrotta due settimane prima del test:

ANTRA (Omeprazolo)
AXAGON ( Esomeprazolo)
BIOMAG (Cimetidina
BRUMETIDINA (Cimetidina)
CITIMID (Cimetidina)
CRONIZAT (Nizatidina)
DINA (Cimetidina)
EURECEPTOR (Cimetidina)
FAMODIL (Famotidina)
GASTRIDIN (Famotidina)
LANSOX (Lansoprazolo)
LEBLON (Pirenzepina)
LIMPIDEX (Lansoprazolo)
LOSEC (Omeprazolo)
LUCEN (Esomeprazolo)
MEPRAL (Omeprazolo)
NIZAX (Nizatidina)
NOTUL (Cloridrato di Cimetidina)
OMEPRAZEN (Omeprazolo)
PANTECTA (Pantoprazolo)
PANTOPAN (Pantoprazolo)
PANTORC (Pantoprazolo)
PARIET (Rabeprazolo)
PEPTAZOL (Pantoprazolo)
RANIBEN (Ranitidina)
RANIBLOC (Ranitidina)

RANIDIL (Ranitidina)
RANIDIZ (Ranitidina)
STOMET (Cimetidina)
TAGAMET (Cimetidina)
TEMIC (Cimetidina)
ULCEDIN (Cimetidina)
ULCESTOP (Cloridrato di Cimetidina)
ULCEX (Ranitidina)
ULCODINA (Cimetidina)
ULCOMEDINA (Cimetidina)
ULIS (Cimetidina)
ZANIZAL (Nizatidina)
ZANTAC (Ranitidina)
ZOTON (Lansoprazolo)









13C-Breath Test per la diagnosi di intolleranza al lattosio

L'intolleranza al lattosio è la forma più comune di malassorbimento dei carboidrati e colpisce persone di ogni età.

L'intolleranza si manifesta in molte persone, spesso incosapevoli della causa di questa loro sofferenza, con una sequela di disturbi gastrointestinali caratterizzati da flatulenza, meteorismo, distensione e crampi addominali, diarrea.

La causa di questo malassorbimento è dovuta alla carenza di lattasi, enzima presente nell'intestino che scinde il lattosio nei due carboidrati facilmente digeribili di cui è composto: glucosio e galattosio.

Il lattosio, oltre che nel latte, è presente anche in tutti i suoi derivati: latticini, formaggi, creme, panna, gelati ecc...

In condizioni normali il lattosio dopo l'ingestione viene scisso dalle lattasi intestinali in glucosio e galattosio che vengono assorbiti a livello digiuno-ileale.

Nel caso ci sia una carenza di lattasi, il lattosio raggiunge il colon inalterato dove viene fermentato dalla flora batterica producendo vari gas tra cui idrogeno e anidride carbonica che in parte passano nel circolo ematico ed eliminati attraverso l'aria dei polmoni.

Ed è proprio questo il principio su cui si basa il Breath Test all'idrogeno.

Infatti con il 13C-Breath Test si misura la quantità di idrogeno presente nell'aria alveolare espirata dei soggetti sottoposti a questo test.


MISURAZIONE PRESSIONE SANGUIGNA

Nell'obbiettivo di fornire sempre maggiori servizi per il controllo della vostra salute, il laboratorio ha messo a disposizione degli utenti un misuratore di pressione sanguigna completamente automatico, innovativo e di alta qualità, che permette di determinare, in modo semplice e rapido, la pressione sanguigna e le pulsazioni.
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CREDI DI AVERE UN'INTOLLERANZA ALIMENTARE?


Puoi effettuare presso il laboratorio, con un semplice prelievo di sangue, il

"TEST SULLE INTOLLERANZE ALIMENTARI"

È un test immunoenzimatico che consente l'identificazione e il dosaggio di anticorpi di classe igG diretti contro 40 diversi antigeni alimentari ed eventualmente presenti nel siero del paziente.

40 Alimenti ricercati:
Mais, avena, riso, segale, grano saraceno, latte vaccino, albume, tuorlo, pollo, tacchino, maiale, merluzzo, baccalà, platessa, granchio, aragosta, gambero, carota, fagiolo, fagiolo bianco, soia, pisello, cavolo, broccoli, cavolfiore, patata, mela, pera, lampone, fragola, mora, arancio, limone, pompelmo, mandorla, anacardio, nocciola, pinolo, lievito, lievito di birra.

Se espressamente richiesto con un po' d'anticipo, può essere disponibile anche il test diretto contro 109 alimenti della dieta mediterranea.

109 Alimenti ricercati - Dieta Mediterranea: Carcofo, melanzana, finocchio, broccolo, zucchina, cipolla, funghi, cavolfiore, cavolo, cicoria, spinaci, fagiolino, fagiolo bianco, borlotto, lattuga, patata, ceceria, pisello, pinolo, lenticchie, cetriolo, zucca, pomodoro, carota, peperone, pepe rosso, paprika, peperoncino, mostarda, pepe bianco, pepe nero, aglio, prezzemolo, basilico, cappero, oliva, semi di girasole, semi di sesamo, semi di cola, riso, avena, segale, orzo, frumento, grano duro, grano saraceno, granturco, glutine, lievito di birra, lievito di pane, mitile, ostrica, vongola, scampo, gambero, aragosta, granchio, sardina, acciuga, seppia, calamaro, polpo, tonno, merluzzo, sogliola, trota, nasello, spigola, salmone, albicocca, pesca, ciliegia, prugna, castagno, uva bianca, uva nera, anguria, fico, mandorla, noce, nocciola, nocciolina, pistacchio, bianco uovo, tuorlo uovo, latte di mucca, latte di capra, pecora, cacao, caffè, thè, miele, carne di maiale, coniglio, agnello, tacchino, pollo manzo.


Le Intolleranze Alimentari
Cosa sono e come si manifestano

Le Intolleranze od Ipersensibiltà Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari vere e proprio perchè non producono Shock Anafilattico e di solito non rispondono ai tradizionali Test Allergici cutanei. Non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell'organismo, e quindi spesso non sono direttamente collegabili all'assunzione del cibo che le determina.

Esse derivano dall'impossibilità dell'organismo di digerire un dato alimento, a causa di difeti metabolici che possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate combinazioni alimentari, ecc.), o da stati emotivi alterati, oppure possono essere scatenate dall'assunzione di Antibiotici, da infezioni virali o batteriche a carico dell'intestino e da infestazioni parassitarie intestinali.

Le Intolleranze Alimentari si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del Peso Corporeo, sia in eccesso che in difetto.

Esse sono riconducibili all'accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia". A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa "improvvisamente" diventare Intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente.

Queste reazioni inoltro non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione. Per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario astenersi rigorosamente per almeno 2-3 mesi dall'assunzione del cibo incriminato, -anche nelle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto)- ed anche dall'assunzione di cibi che possono generare reazioni crociate (es. latticini-carne di manzo).

Quando deve essere sospettata un'Intolleranza Alimentare?

I sintomi causati dalle Intolleranze ai diversi tipi di cibo sono molteplici. I più frequenti sono cefalee, disturbi intestinali (gonfiori, stipsi o diarrea, colite, meteorismi, ecc.), dolori premestruali, disturbi dell'umore (depressione, irritabilità), dolori articolari, mal di gola o bronchiti ricorrenti e molti altri. Il sospetto va posto quando un disturbo, anzichè comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad interferire con la vita "normale" della persona.

Dalle Intolleranze si guarisce?

Dalle Intolleranze Alimentari si guarisce, seguende diete ad eliminazione. I programmi alimentari devono essere concordati e seguiti da un esperto per poter valutare le modalità più corrette e quelle che meglio si adeguano anche alle problematiche individuali.